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Bolzano, Göttingen, 18 settembre 2013
Profughi maliani nel campo di Goudebou in Burkina Faso. Foto: EC/ECHO/Anouk Delafortrie.
In occasione dei festeggiamenti per l'insediamento del nuovo
presidente del Mali, l'Associazione per i Popoli Minacciati (APM)
ha chiesto indagini serie e approfondite su tutte le violazioni
dei diritti umani commesse durante la guerra civile. Il primo
compito che il presidente Ibrahim Boubacar Keita dovrà
affrontare è quello di porre fine all'impunità.
Solo in questo modo sarà possibile ottenere la
pacificazione tra i vari gruppi etnici del paese africano.
Secondo l'APM, la stabilità del Mali dipende soprattutto
dal livello di giustizia e pacificazione che il nuovo governo
riuscirà a ottenere tra i Tuareg, la popolazione araba e i
diversi gruppi africani.
Keita ha dichiarato che la pacificazione tra i Tuareg ribelli nel
nord del paese e gli Arabi e le etnie africane nel sud
sarà uno dei suoi obiettivi principali. Per raggiungere
l'obiettivo non basterà però nominare un apposito
ministro e istituire una commissione mista. Sfiducia e paura tra
i vari gruppi del paese sono profonde e potranno essere superate
solo grazie a una corretta e completa informazione sulle
violazioni commesse da tutte le parti in causa nel recente
conflitto, l'individuazione dei responsabili di tali violazioni e
il loro obbligo ad assumersene la responsabilità di fronte
a una corte neutra e indipendente. Secondo l'APM finora purtroppo
poco e nulla è stato fatto per porre fine
all'impunità nel paese.
Tra le gravi violazioni commesse risulta il massacro di 82
soldati governativi che sarebbero stati fucilati il 24 gennaio
2012 nel sud del paese. Dopo una settimana di combattimenti i
soldati asserragliati a Aguel'hoc si sarebbero arresi ai ribelli
e sarebbero poi stati tutti fucilati. Tuttora non è chiaro
se il massacro sia stato compiuto dai ribelli del movimento di
liberazione Tuareg MNL, che peraltro negano qualsiasi
coinvolgimento, o dalle milizie islamiche dell'Ansar Dine.
Sono numerose anche le violazioni commesse dalle truppe
governative nei confronti di Tuareg e popolazione araba. Restano
tuttora scomparse più di 140 persone arrestate e
deportate; inoltre sono stati uccisi 300 civili. Restano da
indagare anche i circa 1.400 saccheggi di negozi e abitazioni
private commesse da soldati governativi. Continuano anche ad
esserci segnalazioni di aggressioni a Tuareg da parte di soldati
governativi nonostante l'esercito francese tenti di tenere
separati i gruppi inimicati e faccia appello alle truppe MINUSMA
dell'ONU di segnalare ogni aggressione. Lo scorso 6 settembre sei
Tuareg di un campo nomadi e di cui l'APM conosce i nomi, sono
stati arrestati arbitrariamente e senza accuse formali. Lo stesso
giorno altri cinque uomini di un altro campo sono stati
arrestati. Quattro degli arrestati sono stati rilasciati una
settimana dopo, con evidenti segni di maltrattamento.
L'APM inoltre chiede chiarimenti sui tempi e i modi in cui
verranno giudicati gli oltre 200 combattenti islamici detenuti e
si auspica vivamente che venga evitato una nuova, disastrosa
Guantanamo nel Sahara.
Vedi anche in gfbv.it:
www.gfbv.it/2c-stampa/2013/130910it.html |
www.gfbv.it/2c-stampa/2013/130514it.html |
www.gfbv.it/2c-stampa/2013/130513it.html |
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www.gfbv.it/2c-stampa/2013/130115it.html |
www.gfbv.it/2c-stampa/2013/130114it.html |
www.gfbv.it/2c-stampa/2013/130111it.html |
www.gfbv.it/2c-stampa/2012/121115it.html
| www.gfbv.it/2c-stampa/2012/121107it.html
| www.gfbv.it/2c-stampa/2012/120322it.html
| www.gfbv.it/2c-stampa/2012/120319it.html
| www.gfbv.it/2c-stampa/2012/120306it.html
| www.gfbv.it/2c-stampa/2012/120211it.html
| www.gfbv.it/2c-stampa/2012/120206it.html
| www.gfbv.it/2c-stampa/2012/120203it.html
| www.gfbv.it/2c-stampa/2012/120120it.html
| www.gfbv.it/3dossier/ind-voelker/sud2010-it.html#r13
| www.gfbv.it/3dossier/masiri/masiri.html
| www.gfbv.it/3dossier/popoli/pop1.html
in www: http://it.wikipedia.org/wiki/Mali
| http://it.wikipedia.org/wiki/Tuareg
| www.donor-conference-mali.eu