In: Home > News > Brasile: sanguinoso attacco contro persone appartenenti ai nativi Gamela
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Bolzano, Göttingen, 4 maggio 2017
Parque Indígena do Xingu. Foto: Agência Brasil via Wikimedia Commons.
In seguito al sanguinoso attacco perpetrato contro 13 persone
appartenenti al popolo nativo dei Gamela nello Stato federale di
Maranhão, l'Associazione per i Popoli Minacciati (APM)
accusa il governo brasiliano di ignorare volutamente i diritti
dei nativi. Negli ultimi anni il governo brasiliano ha
ammorbidito o addirittura annullato molte delle misure per la
tutela dei diritti indigeni a favore dell'industria del settore
agroalimentare. Sono ad esempio stati drasticamente ridotti i
finanziamenti per la FUNAI (Fundação Nacional do
Índio) tant'è che la fondazione si è vista
costretta a chiudere molte delle sue postazioni in Amazzonia,
grazie alle quali riuscivano perlomeno a limitare l'accesso di
cercatori d'oro e taglialegna illegali.
Il governo brasiliano è inoltre in procinto di approvare
una legge che riformerà l'istituzione di aree protette
nonché la mappatura e il riconoscimento delle terre
indigene e presumibilmente limiterà notevolmente le
competenze della FUNAI. Una serie di nuove leggi e regolamenti
facilitano l'accesso alle terre indigene e rendono più
difficile e a volte addirittura impossibile la mappatura delle
terre indigene. Per le comunità indigene la perdita della
propria terra comporta perlopiù l'impossibilità di
sopravvivere. All'aumento delle proteste e della resistenza dei
Nativi corrisponde un aumento delle violenze perpetrate contro le
comunità.
Lo scorso 30 aprile a Viana nello stato federale di
Maranhão circa 13 persone del popolo dei Gamela sono stati
attaccati da un gruppo di agricoltori con armi da fuoco e con
machete. Alcuni dei Nativi sono gravemente feriti, ad almeno uno
di loro sono state tagliate entrambe le mani con un
machete.
L'APM chiede alle istituzioni brasiliane di perseguire
immediatamente i responsabili dell'attacco e ricorda al governo
brasiliano che sia la Costituzione del Brasile sia la ratifica
della Convenzione Internazionale ILO 169 impegnano il governo
brasiliano alla tutela e al rispetto dei diritti e delle terre
dei circa 800.000 nativi che vivono nel paese sudamericano. Le
persone appartenenti ad un popolo indigeno costituiscono circa lo
0,5% della popolazione brasiliana.
Da anni i Gamela lottano per la restituzione delle loro terre.
Durante la dittatura militare (1964-1985) essi sono stati
cacciati dalla loro terra tradizionale che è stata
distribuita ai proprietari terrieri locali. Le famiglie Gamela
non hanno però mai lasciato l'area e dal 2014 portano
avanti una campagna per la restituzione delle loro terre e il
riconoscimento dei titoli di proprietà. Lo stato federale
del Maranhão è una delle aree più povere e
violente del Brasile. La deforestazione è estremamente
forte e i conflitti tra comunità indigene e taglialegna,
proprietari terrieri e allevatori di bestiame sono frequenti.
Vedi anche in gfbv.it:
www.gfbv.it/2c-stampa/2014/140801it.html
| www.gfbv.it/2c-stampa/2013/130806it.html
| www.gfbv.it/2c-stampa/2013/130529ait.html
| www.gfbv.it/2c-stampa/2012/120509it.html
| www.gfbv.it/2c-stampa/2012/120806it.html
| www.gfbv.it/2c-stampa/2011/110808it.html
| www.gfbv.it/2c-stampa/2011/110613it.html
| www.gfbv.it/2c-stampa/2011/110429it.html
| www.gfbv.it/3dossier/ind-voelker/brasil-tras.html
| www.gfbv.it/3dossier/ind-voelker/global-it.html
| www.gfbv.it/3dossier/ind-voelker/dekade-it.html
in www: www.youtube.com/watch?v=5lWVVFHzuLE
| http://en.wikipedia.org/wiki/Indigenous_peoples
| www.stopdamsamazon.org