Bolzano, Göttingen, 21 aprile 2004
Oggi la deputata kurda del Parlamento
turco Leyla Zana, premio Sakharov 1996, è stata nuovamente
condannata a 15 anni di carcere per separatismo. Si trattava del
processo di revisione imposto dalla Corte europea per i diritti
umani di Strasburgo allo stato turco, ma che si è rivelato
un processo farsa, in quanto ha ricalcato i precedenti giudizi.
La Turchia dimostra con questo processo quanta poca
volontà abbia di percorrere la strada delle riforme
democratiche.
Per l'Associazione per i Popoli Minacciati (APM) il verdetto
contro la ex-parlamentare kurdo-turca Leyla Zana, eletta in
libere elezioni nel 1991, costituisce una provocazione della
Turchia ai 20 milioni di Kurdi suoi cittadini. Il verdetto toglie
ogni speranza di liberazione per i 6.500 prigionieri politici
kurdi in Turchia e deride le aspettative di ritorno alle proprie
case dei 2,5 milioni di contadini kurdi che, dopo essere stati
cacciati da oltre 3.400 villaggi distrutti dall'esercito turco,
ora vivono in completa miseria. Secondo l'APM le riforme turche
per i diritti umani possono essere considerate definitivamente
fallite.
Vedi l'ultimo dossier dell'APM "Turchia: non c'è fine alla persecuzione dei Kurdi"