Bolzano, Göttingen, Ginevra, 14 marzo 2005
In occasione della 61. Commissione per i diritti umani delle
Nazioni Unite a Ginevra, l'Associazione Internazionale per i
popoli minacciati (APM) lunedì ha criticato fortemente il
silenzio dell'Europa sulle violazioni dei diritti umani in Cina e
sulla minaccia verso Taiwan. Se la Cina minaccia Taiwan con una
legge a favore dell'intervento armato, l'Unione europea deve
intervenire. L'UE non può farsi guidare da bieco
opportunismo e rifiutarsi ancora a lungo di portare alla
Commissione diritti umani dell'ONU una risoluzione critica contro
la Cina o sostenerne una. Se l'UE non manda subito un segnale
evidente di critica contro Pechino, i vertici cinesi si
sentiranno incoraggiati a violare ulteriormente i diritti umani e
a minacciare di guerra Taiwan. Ogni ulteriore silenzio sarebbe
irresponsabile e minaccerebbe la sicurezza e la stabilità
in Asia orientale.
L'immobilismo dell'UE è imbarazzante, dato che in nessuno
Stato ormai vengono sistematicamente ancora giustiziate persone,
costrette in campi di lavoro, ostacolate nella libertà di
religione, di opinione e di associazione come in Cina. Non far
riferimento alla Cina presso la Commissione per i diritti umani,
significa mostrarsi inattendibili e rendere un cattivo servizio
ai diritti umani. L'APM quest'anno ha presentato alla Commissione
diritti umani dell'ONU 15 Statement scritti: