Bolzano, Göttingen, 20 luglio 2007
Ancora una volta in Turchia non ci saranno vere elezioni
libere per i 15 milioni di appartenenti alla comunità
kurda del paese. Non è solo la soglia di sbarramento del
10% che impedirà l'ingresso dei partiti kurdi al
Parlamento. Gli stessi candidati pro kurdi vengono penalizzati
anche nella propria campagna elettorale. Sono spesso minacciati
dalla stessa Polizia, Gendarmeria, dall'Esercito e dai guardiani
di villaggio quando ad esempio tentano di parlare con i propri
potenziali elettori. Oltre a ciò viene normalmente
impedito loro di tenere i propri discorsi in lingua kurda: i vari
politici devono fare i conti con questa situazione di costante
minaccia e spesso devono affrontare processi e pene
carcerarie.
In tre delle Province a maggioranza kurda - Sirnak, Siirt e
Hakkari - la campagna elettorale è stata impedita dalla
promulgazione dello stato di emergenza. In queste tre province
quindi non è possibile tenere nessun tipo di
manifestazione elettorale, in quanto sono vietati assemblee e
raduni. Con la manipolazione dei supporti elettorali agli
elettori kurdi viene reso praticamente impossibile trovare i
propri candidati sulle schede elettorali. Infatti questi sono
finiti tutti raggruppati sotto l'artistica dicitura di candidati
"indipendenti", così che tutti i nomi sono stati stampati
su schede grandi 64 x 18 cm. in caratteri piccoli ed illeggibili.
Al contrario che in passato quando ogni candidato aveva una
propria colonna con un proprio colore, adesso i nomi dei
candidati sono finiti tutti in un'unica colonna. Tra gli elettori
kurdi ci sono purtroppo ancora molti analfabeti, e anche loro
saranno costretti questa volta a cercare i nomi dei propri
candidati.