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Karadzic nega il genocidio
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Bosnia: Karadzic nega il genocidio
L'Associazione per i Popoli Minacciati ricorda i gravi
crimini di guerra e il genocidio dei musulmani bosniaci
Bolzano, Göttingen, 1 marzo 2010
Manifestazione di profughi bosniaci.
In considerazione delle dichiarazioni dell'ex-leader serbo
Radovan Karadzic che di fronte al tribunale ONU per i crimini di
guerra all'Aia ha definito il genocidio dei musulmani bosniaci
come "autodifesa", l'Associazione per i Popoli Minacciati (APM)
vuole ricordare i crimini pianificati commessi tra il 1992 e il
1993 dalle truppe comandate da Karadzic:
- 1. Istituzione di oltre cento campi di stupro e di
concentramento in cui sono stati detenuti oltre 200.000
prigionieri civili.
- 2. uccisione di migliaia di detenuti nei campi di
concentramento a Omarska, Manjaca, Keraterm, Trnopolje, Luka
Brcko, Susica e Foca
- 3. arresti e omicidi sistematici di membri dell'elite
accademica e politica
- 4. massacro e fucilazioni di massa in diversi comuni e
città della Bosnia settentrionale, occidentale e orientale
(Posavina, nell'area di Prijedor e Podrinje)
- 5. luglio 1995: massacro di almeno 8.376 uomini e ragazzi di
Srebrenica e occultamento dei cadaveri in fosse comuni
- 6. stupro di oltre 20.000 donne musulmane bosniache nei e al
fuori dei cosiddetti campi di stupro
- 7. messa in fuga di circa 2,2 milioni di Bosniaci, costretti
a disperdersi in tutti i continenti
- 8. migliaia di vittime tra bambini, anziani e feriti morti
durante la fuga, mai registrati da alcuna istituzione né
entrati a far parte dei morti ufficiali del genocidio
- 9. per quasi quattro anni assedio, uso della fame come arma,
fuoco dei cecchini e parziale uccisione di 500.000 Bosniaci nelle
cosiddette zone di protezione dell'ONU Tuzla, Gorazde,
Srebrenica, Zepa, Cerska e Bihac)
- 10. Bombardamento praticamente ininterrotto per quasi quattro
anni di Srebrenica causando la morte di 11.000 persone, tra cui
1.500 bambini
- 11. occultamento dei cadaveri in fosse comuni. Continuano le
ricerche delle fosse, le esumazioni e l'identificazione dei corpi
ma risultano tuttora sparite 15.000 persone
- 12. distruzione sistematica di centinaia di villaggi e
quartieri
- 13. completa distruzione dei beni culturali islamici e in
ampia parte anche cattolici, tra cui 1.347 moschee e madrasse e
circa 500 chiese e luoghi di preghiera cattolici
- 14. rapimento e utilizzo di circa 284 soldati ONU come scudi
umani.
Vedi anche in gfbv.it:
www.gfbv.it/2c-stampa/2009/091223it.html
| www.gfbv.it/2c-stampa/2009/091023ait.html
| www.gfbv.it/2c-stampa/2009/091008it.html
| www.gfbv.it/2c-stampa/2009/090914it.html
| www.gfbv.it/2c-stampa/2009/090721it.html
| www.gfbv.it/2c-stampa/2009/090714it.html
| www.gfbv.it/2c-stampa/2009/090511it.html
| www.gfbv.it/2c-stampa/2009/090116ait.html
| www.gfbv.it/2c-stampa/2008/081015it.html
| www.gfbv.it/2c-stampa/2008/080910it.html
| www.gfbv.it/2c-stampa/2008/080908it.html
| www.gfbv.it/2c-stampa/2008/080829ait.html
| www.gfbv.it/2c-stampa/2008/080723it.html
| www.gfbv.it/2c-stampa/2008/080611ait.html
| www.gfbv.it/2c-stampa/2008/080429ait.html
| www.gfbv.it/3dossier/bosnia/indexbih.html
| www.gfbv.it/3dossier/tpip.html
in www: www.icty.org | www.iccnow.org | www.ohr.int