In: Home > News > Assemblea Generale dell'ONU elegge 14 nuovi membri del Consiglio per i diritti umani (13 maggio)
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Bolzano, Göttingen, 11 maggio 2010
Bambino del campo profughi IDP UNYAMA (Gulu/Norduganda). Foto: SNAP.
L'Associazione per i Popoli Minacciati (APM) accusa l'ONU di
voler sotterrare la tutela internazionale dei diritti umani. In
considerazione del fatto che il 64% dei paesi candidati a un
seggio nel Consiglio per i diritti Umani dell'ONU violi
sistematicamente i diritti umani fa sembrare l'elezione dei nuovi
membri del Consiglio null'altro che un triste spettacolo.
Il prossimo 13 maggio l'Assemblea generale dell'ONU
eleggerà 14 nuovi membri su 47 seggi del Consiglio per i
Diritti Umani. Tra i nuovi candidati risulta, per il continente
africano, la Libia che perseguita e deporta
sistematicamente i cittadini dell'Africa nera e che nega diritti
fondamentali alla popolazione berbera che costituisce il 10%
della popolazione libica. Anche la Mauritania
è candidata a un seggio nel Consiglio nonostante continui
a minacciare e perseguitare chi osa criticare e denunciare la
pratica della schiavitù ancora diffusa nel paese. Altri
candidati sono l'Angola che governa con pugno di
ferro nell'ex colonia portoghese di Cabinda e
l'Uganda, le cui forze di sicurezza si sono
macchiate di detenzione e traffico illegale di armi e di massacri
di popolazioni nomadi sospettate di furto di bestiame.
I paesi candidati dell'Asia non possono certo essere considerati
garanti dei diritti umani. La Thailandia punta
sulla violenza nella guerra civile in corso nel sud del paese
contro la minoranza musulmana e garantisce l'impunità alle
forze di sicurezza che violano i diritti umani. La
Malesia distrugge da decenni sistematicamente lo
spazio vitale delle sue popolazioni indigene e coloro che si
attivano per i propri diritti subiscono arresti arbitrari.
L'Emirato del Qatar non solo nega la formazione
di partiti politici nel proprio paese ma blocca anche le sanzioni
dell'ONU contro il Sudan, vanifica la persecuzione penale di
criminali di guerra nello Sri Lanka e si oppone
a osservatori ONU per i diritti umani nel Congo.
Tra i paesi americani risulta candidato il
Guatemala continua a chiudere gli occhi di
fronte a gravissime violazioni dei diritti umani contro la
popolazione indigena e che non è disposto a chiarire fino
in fondo i massacri commessi contro le popolazioni Maya. Le
violazioni dei diritti delle popolazioni indigene continuano
anche in Ecuador, il cui governo è
considerato a livello internazionale difensore delle foreste
nonostante le popolazioni indigene riportino con
regolarità l'avvio di nuovi progetti per lo sfruttamento
di risorse naturali nelle loro terre e che mettono in pericolo la
loro sopravvivenza. Se paesi persecutori potranno sedere nel
maggiore gremio per i diritti umani dell'ONU, la
credibilità dell'impegno per i diritti umani dell'ONU
è praticamente nulla.
Vedi anche in gfbv.it:
www.gfbv.it/2c-stampa/2009/090618it.html
| www.gfbv.it/2c-stampa/2009/090512it.html
| www.gfbv.it/2c-stampa/2007/070614it.html
| www.gfbv.it/2c-stampa/2010/100506it.html |
www.gfbv.it/2c-stampa/2010/100222de.html |
www.gfbv.it/3dossier/africa/uganda-it.html
in www: www2.ohchr.org/english/bodies/hrcouncil/