Bolzano, Göttingen, 10 giugno 2004
Dopo dieci anni di carcere Leyla Zana
è stata finalmente liberata. La liberazione
dell'ex-parlamentare kurda costituisce una speranza per altri
3.500 prigionieri politici kurdi, per i quali l'Associazione per
i Popoli Minacciati (APM) Internazionale chiede con forza
un'amnistia generale. Si tratta perlopiù di persone
giovani, condannate dai famigerati tribunali per la sicurezza
dello stato turco a lunghe pene di detenzione.
Finché in Turchia non vengono incriminati e processati
migliaia di soldati, ufficiali e membri delle forze dell'ordine
turche per i crimini commessi contro la popolazione civile kurda,
la fiducia nella volontà della Turchia di attuare riforme
democratiche potrà migliorare solo con la liberazione dei
3.500 prigionieri politici kurdi meno conosciuti all'opinione
pubblica. Circa il 70% dei prigionieri politici è stato
condannato per una supposta militanza nel partito dei lavoratori
kurdo PKK, per altri la condanna è scattata per aver
sostenuto il PKK o per aver dato da mangiare e da dormire a
membri del PKK, o semplicemente per aver attaccato manifesti,
distribuito volantini o aver partecipato a manifestazioni. Circa
30.000 membri e sostenitori dell'APM avevano partecipato alla
campagna dell'APM per la liberazione di Leyla Zana e dei suoi tre
colleghi parlamentari, che sono stati tutti liberati
mercoledì 9 giugno.