In: Home > News > Le Nazioni Unite devono chiarire il destino di 20 profughi scomparsi provenienti dalla Cina
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Bolzano, Göttingen, 19 dicembre 2011
António Guterres. Foto: Jean-Marc Ferré/UN Photo.
L'Associazione per i Popoli Minacciati (APM) si è
appellata all'Alto Commissario per i Profughi delle Nazioni Unite
Antonio Guterres affinché indaghi su quanto successo a 20
profughi uiguri scomparsi nel nulla dopo essere stati espulsi
dalla Cambogia il 19 dicembre 2009 e rimpatriati a forza in Cina.
Secondo l'APM è preoccupante che a due anni dalla loro
scomparsa l'Alto Commissariato per i Profughi non sia riuscito a
trovare alcuna traccia dei 20 profughi.
Purtroppo però questo non è un caso isolato. Con il
crescere dell'influenza cinese sul mercato e nella politica
asiatica, i profughi uiguri provenienti dalla Cina si vedono
sempre più spesso negare l'accoglienza e il conferimento
dello status di profughi dai vicini paesi asiatici. In aperta
violazione della Convenzione sui Profughi delle Nazioni Unite dal
1997 a oggi oltre 200 profughi residenti in Pakistan, Birmania,
Laos, Nepal, Kazakistan, Kirghizistan, Tagikistan, Uzbekistan,
Thailandia e Malesia sono stati espulsi e rimpatriati in Cina.
Una volta rientrati in Cina, diversi profughi sono stati
giustiziati, della maggior parte si è invece persa ogni
traccia.
Gli Uiguri che chiedono asilo all'estero vengono considerati
dalle forze di sicurezza cinesi come "un pericolo per la
sicurezza dello stato" oppure come "terroristi". L'articolo 33
della Convenzione di Ginevra proibisce il rimpatrio di profughi
la cui vita è seriamente minacciata in patria. Tutti gli
appelli delle organizzazioni per i diritti umani rivolti nel
dicembre 2009 al governo della Cambogia affinché
annullasse il provvedimento di rimpatrio forzato dei 20 profughi
uiguri, tra cui donne e bambini, sono risultati vani. Un
portavoce del ministero degli esteri cambogiano aveva allora
respinto gli appelli come "affrettati e non motivati". Con il
pretesto che i profughi erano entrati in territorio cambogiano
illegalmente, essi sono stati caricati in manette su un aereo
diretto in Cina. L'accusa di essere entrati illegalmente in
Cambogia è assurda, è evidente che un dissidente
uiguro non possa fare una richiesta ufficiale di visto per un
paese alleato della Cina.
Vedi anche in gfbv.it:
www.gfbv.it/2c-stampa/2011/111206it.html |
www.gfbv.it/2c-stampa/2011/110916it.html |
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www.gfbv.it/2c-stampa/2010/101217it.html
| www.gfbv.it/2c-stampa/2010/100722it.html
| www.gfbv.it/2c-stampa/2010/100705it.html
| www.gfbv.it/2c-stampa/2010/100122it.html
| www.gfbv.it/3dossier/asia/charta08-tb-it.html
| www.gfbv.it/3dossier/asia/uigur-isa-it.html
| www.gfbv.it/3dossier/asia/uiguri1.html
| www.gfbv.it/3dossier/asia/uiguri.html
| www.gfbv.it/3dossier/asia/uig-kadeer.html
| www.gfbv.it/3dossier/asia/mongol/mongol.html
in www: http://it.wikipedia.org/wiki/Xinjiang
| www.hrichina.org |
www.uyghurcongress.org |
www.uhrp.org