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Bolzano, Göttingen, 9 marzo 2009
Bambini tibetani.
L'Associazione per i Popoli Minacciati (APM) ha accusato la
Cina di commettere genocidio culturale in Tibet. In occasione del
50esimo anniversario della sollevazione popolare in Tibet (10
marzo 1959) l'APM ha pubblicato un rapporto che documenta la
distruzione della lingua, cultura e identità tibetana e
l'assimilazione del buddismo tibetano. Mai prima si è
assistito a pressioni così forti da parte della Cina per
assimilare la cultura tibetana, raggiungendo oggi il più
alto numero di prigionieri politici da vent'anni a questa parte.
Nel lasso di un solo anno e mezzo il numero dei prigionieri
politici e degli scomparsi è aumentato di 40 volte,
passando da 120 persone alle attuali 5.700.
La comunità internazionale deve impegnarsi maggiormente
per ottenere dal governo cinese la reale disponibilità al
dialogo con il Dalai Lama per la ricerca di una soluzione
pacifica della questione tibetana. Una escalation del conflitto
in Tibet rischia la destabilizzazione non solo della regione ma
dell'intera Cina. La comunità internazionale dovrebbe
quindi sostenere con maggiore forza la posizione del Dalai Lama
che chiede la reale autonomia del Tibet all'interno della
Repubblica Popolare Cinese.
L'insediamento forzato di 860.000 nomadi ha cancellato
un'attività economica e uno stile di vita tradizionale
millenario. Manca completamente il promesso utilizzo della lingua
tibetana come lingua di insegnamento nelle scuole e
università mentre sono in drastica diminuzione le ore
dedicate all'insegnamento della lingua tibetana come seconda
lingua. La popolazione tibetana sta diventando minoritaria anche
nella propria regione e lungo la ferrovia inaugurata in luglio
2006 si sono insediati decine di migliaia di coloni cinesi. La
capitale tibetana Lhasa è ormai prevalentemente cinese e
il governo cinese ha previsto la costruzione di altre sei linee
ferroviarie entro il 2020 che aumenteranno notevolmente la
pressione verso l'assimilazione cinese del Tibet.
Il controllo e il potere delle autorità cinesi viene
esercitato senza alcun rispetto per la cultura, la società
e la religione dei Tibetani. Le autorità si intromettono
con sempre maggiore frequenze nelle questioni interne del
buddismo tibetano, impediscono sistematicamente ogni libera
espressione religiosa e costringono monaci e monache a veri e
propri lavaggi del cervello e a prendere per iscritto le distanze
dal proprio leader spirituale, il Dalai Lama. Monaci e monache
che possiedono immagini o statue del Dalai Lama vengono
allontanati dai monasteri, le immagini e statue distrutte.
L'impegno delle autorità cinesi verso l'assimilazione del
buddismo tibetano ha anche svuotato i monasteri i cui occupanti
sono sempre più spesso condannati a lunghe pene detentive
per motivi politici oppure rifugiati politici all'estero.
Vedi anche in gfbv.it:
www.gfbv.it/2c-stampa/2009/090210it.html |
www.gfbv.it/2c-stampa/2009/090127it.html |
www.gfbv.it/2c-stampa/2009/090120it.html |
www.gfbv.it/2c-stampa/2009/090112it.html |
www.gfbv.it/2c-stampa/2009/090105it.html |
www.gfbv.it/2c-stampa/2008/080822it.html
| www.gfbv.it/2c-stampa/2008/080515bit.html
| www.gfbv.it/2c-stampa/2008/080513it.html
| www.gfbv.it/2c-stampa/2008/080429it.html
| www.gfbv.it/2c-stampa/2008/080410ait.html
| www.gfbv.it/2c-stampa/2008/080408ait.html
| www.gfbv.it/2c-stampa/2008/080407it.html
| www.gfbv.it/2c-stampa/2008/080328ait.html
| www.gfbv.it/2c-stampa/2008/080320it.html
| www.gfbv.it/2c-stampa/2008/080318it.html
| www.gfbv.it/2c-stampa/2008/080314it.html
| www.gfbv.it/2c-stampa/2008/080307it.html
| www.gfbv.it/2c-stampa/2008/080229en.html
| www.gfbv.it/3dossier/asia/tibet-tb.html
| www.gfbv.it/3dossier/asia/tibet1-it.html
| www.gfbv.it/3dossier/asia/tibet-it.html
| www.gfbv.it/3dossier/asia/mongol/mongol.html
| www.gfbv.it/3dossier/asia/uiguri.html
in www: www.freetibet.org | www.tchrd.org | www.hrichina.org